Salvar banche con i quattrini degli altri.

È certo che tutti dobbiamo vincere le elezioni e, di fronte a questo imperativo assoluto, tutti (dx, sx, centro, outsider e media loro fiancheggiatori) cavalcano gli sprovveduti sottoscrittori di obbligazioni subordinate. Si sprecano inutili paroloni: truffa, imbroglio, affamatori del popolo, ecc. Le solite grida.

Poi però bisogna fare i conti con la realtà e anche con qualche ipotesi.

L’ipotesi: supponiamo di poter indire un referendum chiedendo al popolo sovrano se sia disposto a vedersi aumentare le imposte di qualche € per salvaguardare i detentori delle obbligazioni delle 4 famose banche. Presumo che l’esito sarebbe un sonoro `no`. Il popolo sovrano sembra proprio stufo di dover pagare per inadempienze di altri, di vedere che lo Stato sovvenziona improvvidi risparmiatori e che copre le inadempienze di chi doveva vigilare per  tempo. Preferirebbe, il popolo sovrano, che un eventuale aumento delle imposte andasse a favore di qualche altro beneficiario.

Un referendum del genere non si farà mai; tuttavia si consolida il profondo disprezzo per la classe politica, per gli amministratori delle banche e per i vigilantes i quali, alla fine, non pagano nulla dei dissesti provocati. Sul punto mi sembra illuminante l’analisi del prof. P. Savona.

La realtà: purtroppo la realtà è ben diversa e ce la spiega in modo come al solito puntuale e circostanziato F. Rubini sul CorSera di oggi, partendo dall’ipotesi che circola di un Fondo di 100ml/€ in parte a carico delle banche in parte dello Stato.

La parte a carico del sistema bancario italiano, sarebbe `un esproprio di Stato’ mentre il resto sarebbe un aiuto di Stato.

È invece noto che

<<Il solo modo per arrivare a rimborsi legali – sottolinea Roberto Gualtieri (Pd), presidente della commissione EcoFin all’europarlamento – è dimostrare che la vendita delle obbligazioni da parte delle banche è avvenuta con la frode: per esempio, senza fornire informazioni adeguate o sulla base di promesse inesistenti>>.

Ma quelle banche, mi chiedo, avranno rispettato la MIFID1? Avranno fatto sottoscrivere i protocolli di adeguatezza e appropriatezza? Presumo di sì, ma mi auguro di no, così costoro potrebbero avanzare qualche protesta sensata.

Ma questo non c’entra nulla con le elezioni: quello che importa è la narrazione, lo story telling, le panzane che si raccontano per turlupinare il popolo sovrano. Così Fubini:

Matteo Salvini, il leader della Lega, accusa il governo di aver «derubato 150 mila risparmiatori»; ma i verbali dell’europarlamento mostrano che lui stesso il 15 aprile 2014 non si oppose alla direttiva che oggi ha causato l’azzeramento di quei titoli (Salvini si astenne nel voto finale).

Silvio Berlusconi chiede al governo di intervenire «al più presto», eppure tutti i suoi eurodeputati a Strasburgo votarono a favore della direttiva;

La sinistra del Pd reclama il fondo per gli indennizzi, dopo aver votato anch’essa in blocco a favore delle norme europee che colpiscono i creditori.

Gli stessi Cinque Stelle hanno spesso criticato l’uso del denaro pubblico per «salvare le banche», senza spiegare che le perdite dei creditori privati a quel punto sarebbero diventate automatiche.

È vero che il Governatore Visco aveva dato un segnale: «Va valutata l’opportunità di iniziative volte a riservare l’acquisto degli strumenti più rischiosi a investitori professionali» ma era troppo tardi perché fin dall’inizio bisognava aumentare il taglio minimo di queste obbligazioni per scoraggiare i privati, e riservare le emissioni a investitori professionali e istituzionali: certo, il rischio era che, sapendo costoro fare dei conti, le obbligazioni forse non sarebbero state sottoscritte.

Il segnale di Visco venne troppo tardi anche perché quei titoli sono simili alle azioni e infatti vengono ricompresi nel patrimonio di vigilanza da circa 25 anni.

Ma chissenefrega!