Parole di B&F: moneta scritturale

1 Premessa

Si sono concluse ieri le due giornate de `iCinquecento‘ ove si è affrontato il tema dei Populismi: non si poteva evitare dunque di giungere alle bufale e, di conseguenza, alle mezze verità che creano anch’esse opinioni. Soprattutto se propalate dai giornaloni i quali, ben sapendo che, delle notizie, il pubblico spesso legge solo i titoli, hanno portato al limite la divisione del lavoro, e fanno fare i titoli a gente che spesso sembra non legga o non capisca i contenuti sottostanti. Così le mezze verità diventano verità, addirittura certezze suffragate scientificamente, e chi le sostiene assume, spesso senza volerlo, la dimensione del mago.
Il che accade anche per le questioni economiche e, in particolare, per le questioni finanziarie e monetarie. Faccio un esempio che mi sembra calzante.

2. Moneta scritturale

Qualche giorno fa, la Bd’I è stata costretta a segnalare al pubblico che la moneta è una roba che si scrive (scritturale) il che non significa però che io posso girare per le strade con un block notes e pagare scrivendo su dei foglietti 10, 20, 50…€.
Non ho capito però chi sia il più sprovveduto: se chi compila il foglietto o chi lo riceve in pagamento.
Così la parola `scritturale’ diventa una parole magica e chi la pronuncia diventa un mago. In realtà non vi è nessuna magìa!

3. I ragionieri

´Scritturale’ significa che si scrive a sinistra e a destra dei conti.
Quando c’erano i dinosauri per le strade, i ragionieri, per `tenere conto’ dei debiti e dei crediti, usavano l’inchiostro nero e quello rosso.
Se si trattava del mio conto, il ragioniere scriveva in rosso i miei debiti e in nero i miei crediti: questo elenco di scritture confluiva poi in un conto   (detto `a sezioni contrapposte’) ove i debiti stavano a destra (nel Passivo) e i crediti stavano a sinistra (nell’Attivo).
L’elenco di scritture colorate venne soppiantato dall’uso generalizzato del `conto’ che `saltava’ il passaggio preliminare dell’elenco.

4. Le banche

Le banche, fra gli altri, fanno questo fondamentale mestiere: tengono conto dei nostri debiti e dei nostri crediti nei loro confronti. Così scrivono a destra dei loro conti i loro debiti nei nostri confronti (che sono, ad esempio, i nostri depositi) e a sinistra dei loro conti i loro crediti nei nostri confronti (che sono i prestiti che ci hanno concesso).
Dunque la moneta scritturale è la moneta delle banche commerciali, cioè delle imprese che, per legge, hanno la facoltà esclusiva di raccogliere depositi a vista presso il pubblico; detta in altri termini si tratta delle banche che si impegnano a trasformare, senza indugio e a loro rischio, i loro debiti a vista’ (cioè i nostri depositi `a vista’) in banconote della Banca Centrale.
Si chiama dunque `scritturale’ perché deriva da scritture sui conti; si chiama `moneta’ sia perché tutti noi usiamo questi nostri depositi a vista come `mezzo di pagamento’, sia perché questi mezzi di pagamento (questi debiti a vista delle banche commerciali o questi nostri depositi a vista presso di esse) vengono oggi accettati universalmente come mezzi di pagamento. E sono accettati universalmente perché l’attività bancaria non può essere svolta da chiunque ma solo da chi è autorizzato dalle regole di un Paese (oggi dalla Banca Centrale).

5. Magìe?

La difficoltà di spiegare queste cose risiede, a mio avviso, sui seguenti  elementi:
a) l’avere dimenticato i semplicissimi e incontrovertibili fatti appena elencati (detti in modo sprezzante: roba da ragionieri);
b) l’evoluzione tecnologica per cui, a parte i pagamenti in contanti, tutti i pagamenti oggi si fanno con ordini impartiti alle banche di pagare (bonifici e/o carte di pagamento);
c) la scarsa consapevolezza che, a parte i pagamenti in contanti, tutti gli altri si materializzano in sequenze di bit.

6. Conclusione.

L’informazione televisiva illustra l’attività monetaria della BCE che immette moneta nel sistema economico, attraverso l’immagine di rotative che stampano biglietti.
Io non saprei come illustrare questo evento: ma il modo televisivo di descriverlo è profondamente errato perché la Banca Centrale si interfaccia con le banche, e non col pubblico, per il tramite di sequenze di bit che movimentano i conti e non con movimenti di banconote.
Come dare torto al prof. Burioni (la scienza non è democratica)?
E la Finanza è democratica?
Può esserlo solo in una certa misura e se il pubblico è disposto ad ascoltare e a cambiare opinione rispetto ai pre-giudizi

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